"Vedo i fiumi dentro le mie vene, cercano il loro mare, rompono gli argini, trovano cieli da fotografare..

Sangue che scorre senza fantasia porta tumori di malinconia.." - F. De Andrè, Un ottico

domenica 24 febbraio 2013

La terra stanca, sotto la neve..


In questi giorni di copiose nevicate, dove l'unica cosa da fare è spalare per riuscire a mettere la testa fuori dall'uscio di casa, mi passa per la testa questa canzone bellissima.
Dovete sapere che io sono uno di quelli che quando ha un motivetto per la testa, non se lo leva per giorni.
Quindi questo, dato che è un motivetto che, accompagnato da un bel testo, si può definire Buona Musica, lo condivido volentieri.


Sale la nebbia sui prati bianchi 
come un cipresso nei camposanti 
un campanile che non sembra vero 
segna il confine fra la terra e il cielo. 

Ma tu che vai, ma tu rimani 
vedrai la neve se ne andrà domani 
rifioriranno le gioie passate 
col vento caldo di un'altra estate. 

Anche la luce sembra morire 
nell'ombra incerta di un divenire 
dove anche l'alba diventa sera 
e i volti sembrano teschi di cera. 

Ma tu che vai, ma tu rimani 
anche la neve morirà domani 
l'amore ancora ci passerà vicino 
nella stagione del biancospino. 

La terra stanca sotto la neve 
dorme il silenzio di un sonno greve 
l'inverno raccoglie la sua fatica 
di mille secoli, da un'alba antica. 

Ma tu che stai, perché rimani? 
Un altro inverno tornerà domani 
cadrà altra neve a consolare i campi 
cadrà altra neve sui camposanti. 



Condivido anche il video, anche se sono dell'idea che non ci sia niente di meglio che fare propria la canzone che si ascolta, se piace; immaginare le parole, il contesto, l'ambientazione. Immergersi nella canzone. E i video, pur anche solo di immagini, in questo penalizzano sempre.




Un abbraccio nevoso, cari amici!
A.

4 commenti:

  1. Prima di andare a "commettere" il mio dovere, come un amico in blog ha definito l'atto del voto, ho dato uno sguardo alle ultimissime, di cronaca e di blog. E ho trovato il tuo commento.
    Quello che ho detto nella chiosetta finale sono convinto sia l'idea che la maggior parte degli italiani ha di queste votazioni. A parte i "fanatici" di questo o quel partito (quelli che se il loro leader gli scopa la moglie ne sono onorati e figlierebbero come conigli pur di dare allo stesso un futuro politico garantito nei secoli dei secoli), gli altri, me compreso, sono in confusione.
    Dibattuti tra il non voto, il voto alla cieca, il voto mirato al "meno peggio", e gli insulti sulla scheda, scritti con calma, cercati con cura, se possibile sputacchiati.
    Tutte cose stradibattute in questi giorni, sui media e sui network, per cui non mi dilungo più di tanto: vada come vada, sono convinto che per noi il "sodo" sarà sempre sodo, quindi scaldarsi più di tanto non vale la pena.
    Ti ho detto che ho acceso il pc e, visto il tuo commento, senza aspettare il blogroll, sono venuto a vedere cosa c'era nel piatto di oggi.
    Beh, ho trovato questa poesia.
    Dico solo che l'ho riletta tre volte, lentamente, quasi a contare i fiocchi della neve cadente, guardando quella coltre bianca, immaginando il suo sciogliersi ai prossimi raggi di sole...
    La terra tutta è ormai un camposanto, e la coperta bianca ci ricopre, copre le poche cose belle e le molte brutte che sono in essa, facendo però pensare alle prime timide primule della primavera prossima.
    Pensieri esclusivamente di stagione, non legati alla fase politica, sia ben chiaro.
    Dico una stupidaggine: letta e gustata a fondo, questa poesia mi ha messo in corpo una serenità piacevole, che stamattina proprio non avevo.
    Da me, le cime imbiancate sono lontane e abbiamo un cielo bigio che promette solo pioggia; forse mista a terra, come è stato ieri.
    Caro Anselmo, fra poco parto, vado a delinquere nel mio seggio, quindi ti saluto, con l'augurio che sia per te una buona domenica. Innevata, ma calda.
    Ciao.

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    1. Caro Gatto, grazie per queste tue belle parole. Mi fa molto piacere se in qualche modo questa bella poesia ti ha fatto star bene. Piace molto anche a me e l'effetto che mi dà, a volte, è simile.
      Non dilungandomi oltre sul già troppo dilungato tema politico, anch'io sono andato a commettere quello che c'era da commettere, seppur con un pessimismo cosmico.
      Quelli che ora si attaccano sui vari social (e continueranno a farlo) mi fanno solo ridere. Per oggi fb e altre menate social restano chiusi. Prevedo anche domani.
      Per il resto, ti dico solo che qua la neve ha smesso di fare le burle solo da poche ore..

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  2. Magiche queste note di De Andrè, ben si accordano con questa grigia giornata dell'estremo ponente della sua cara liguria. Da lontano, le montagne leggermente innevate fanno un bel contorno.
    Grazie per aver condiviso questo brano, a presto = )

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    1. Ciao Enrico, grazie a te per essere passato! De Andrè è un vero Cantautore,di quelli che in Italia si contano su una mano, non serve aggiungere altro.

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Mi fa piacere anche un semplice "Ciao", sapere che siete passati di qua, che avete respirato un po' l'aria di queste montagne!
Ma potete scrivere quello che volete, come volete! Io non cancellerò mai un commento*, perchè il blog vive e cresce proprio coi commenti! E perchè mi piace chi partecipa, chi pensa, chi scrive! Come canta Gaber
"Libertà è partecipazione"
Grazie a tutti voi cari Visitors liberi!
*(a parte insulti gratuiti, bestemmioni, anonimi che spammano o fanno altre burle, e qualsiasi altra cosa ritenga vada oltre la minima decenza...) :)