"Vedo i fiumi dentro le mie vene, cercano il loro mare, rompono gli argini, trovano cieli da fotografare..

Sangue che scorre senza fantasia porta tumori di malinconia.." - F. De Andrè, Un ottico

sabato 27 febbraio 2010

Quand'ero "grande"...

Stamattina mi son svegliato, come sempre. E come tutte le mattine la prima cosa che faccio è alzarmi e dirigermi verso il bagno per far pipì e darmi una sana lavata alla faccia con l'acqua gelida in modo da svegliarmi un po'. E come può accadere dopo aver dormito la notte, la prima pipì della mattina ha un colorito più scuro di quella che si fa durante l'arco della giornata. Niente di strano, tutto normale.
Non fosse altro per il fatto che stamattina, non so perchè, mi è tornato in mente che mi succedeva anche quand'ero bambino.
Si, quand'ero bambino la mattina, dopo essermi svegliato, facevo pipì . Ma la pipì era giallissima. Andava a colorare l'acqua limpida della tazza di un bel giallo, e io pensavo che era uguale al thè che la mamma mi preparava al mattino. Era uguale uguale. Faceva anche la stessa schiuma. Con le stesse bollicine in cima. "Mamma... la mia pipì è uguale al thè.. ma.." - (pausa rflessiva) - "... Ma il thè non è pipì vero?" ...
Quand'ero bambino, poi, andavo a scuola volentieri. Ero felice di imparare nuove cose dal mio caro maestro. Mi stava simpatico, e mi piaceva quello che mi insegnava. Ero felice di incontrare i miei amici.
Quand'ero bambino le risate tra amici erano risate sincere. Pulite. Pulite più delle nostre mani dopo essercele lavate bene bene col sapone quando uscivamo dal bagno durante la ricreazione. "Perchè sennò i microbi vanno sulla merenda, e poi mangiate i microbi".
Quand'ero bambino avevo una paura tremenda dei microbi, accidenti! Ora direi che neanche ci penso ai microbi. Però - più per istinto che per ragionamento - non c'è dubbio che mangio i salatini o le patatine sul piattino del bar, perchè so che sono cariche di microbi. Ora che sono "grande" mi rendo conto di quanto puoi essere paurosamente influenzabile da bambino. Di quanto i tuoi genitori, e forse ancor di più i maestri abbiano una responsabilità incredibile. Io grazie al cielo ho sempre avuto ottimi educatori. Ma da bambino sei una spugna, e io evidentemente la storia dei batteri l'ho assorbita bene.
Quand'ero bambino non sapevo che ero una spugna. Non sapevo che certe cose non dovevo assorbirle. Perchè quand'ero bambino il più delle volte non pensavo con la mia testa. Quand'ero un po' più grande ho imparato a pensare con la mia testa, a valutare, a ragionare; a discernere in cose giuste o sbagliate, secondo la logica, il buon senso e la moralità che a scuola e a casa mi  erano state insegnate. Ora che sono "grande" mi accorgo che io sono "grande" anche per questo, mentre ci sono dei miei coetanei che continuano ad essere spugne e a rigurgitare in malo modo tutto ciò che assorbono senza tregua dalla società di oggi. E non è giudicare. È la triste realtà. Questo mi rende triste.
Quand'ero bambino non ero mai triste, neanche quando prendevo le note a scuola e i miei mi mettevano in punizione.
Quand'ero bambino mi bastava una pallina di carta per essere felice. Figuriamoci quando ci trovavamo al campetto a giocare a calcio, con un pallone vero, con le casacche, come le squadre vere, come la Juve, cavoli! Adoravo il calcio da bambino. Adoravo Baggio, adoravo Del piero. Ora che son "grande" e ho capito col tempo cosa gira intorno al calcio, il calcio a quei livelli mi fa un po' più schifo.
Quand'ero bambino pensavo solo a fare i compiti, a giocare a calcio, a giocare a calcio e poi, anche quando non ero con i miei amici, mi divertivo a far rimbalzare il pallone sulla facciata di casa mia, per la gioia di mamma e nonna dato che spesso e volentieri beccavo le finestre, e a corrergli dietro sul prato. Non pensavo di certo che un giorno avrei dovuto lavorare per guadagnare dei soldi. Ancor meno mi veniva in mente che mi sarei dovuto trovare una morosa. Una morosa? Che roba è? Quand'ero bambino odiavo le femmine. Non che adesso certi esemplari mi stiano molto più simpatici di allora...
In fondo quand'ero bambino ero intelligente. Qualcuno mi considerava addirittura un bimbo prodigio. Ahimè.. non sono mai diventato un Mozart. Anzi, ora per certi versi non mi piaccio per niente. In casi estremi per certe cose mi disprezzo pure.
Quand'ero bambino... ma non vi siete stancati di sentire cosa mi è venuto in mente mentre ero al cesso stamattina? La cosa che non si può spiegare è che mi è venuto tutto in mente in una frazione di secondo. Sbam! Una valanga di pensieri, flashback improvvisi mentre ti dirigi al lavandino per lavarti la faccia scazzata dalla sveglia...
La cosa che invece riesco a spiegare meglio è che, cari Visitors... Non vi stupite se di tanto in tanto, mi dimentico dell' Andrea ventenne e torno a giocare e a fantasticare con l' Andrea bambino. L' Andrea bambino è senza pensieri, è sempre felice, non ha problemi. Purtroppo, è un bambino che non esiste più. Ma questo lo dite voi. Non esiste più fuori. Dentro c'è. Ma questo lo sappiamo solo noi. Io, e l' Andrea bambino.

1 commento:

  1. Wow che bello questo post..
    Io penso spesso a quando ero bambina. Ero una bimba felicissima, cantavo un sacco, sempre a tutte le ore! I miei erano disperati! Non mi interessava di niente, nonostante le mie allergie correvo con una pazza per i campi e mi coccolavo tutti i miei animaletti. Poi tornavo a casa con la febbre a 40 e le convulsioni. Mi bastava che ci fosse Sailor Moon alla tv ed ero già felicissima! Bei tempi. Passati però. Ma come dici tu, forse non troppo. Perchè alla fine coccolo ancora il mio cane nonostante l'allergia e bhè.. canto sempre a squarciagola!

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