"Vedo i fiumi dentro le mie vene, cercano il loro mare, rompono gli argini, trovano cieli da fotografare..
Sangue che scorre senza fantasia porta tumori di malinconia.." - F. De Andrè, Un ottico
venerdì 28 maggio 2010
MAREE NERE
Un mese e mezzo fa (9 Aprile) un blogger sfigato aveva scritto uno di quei raccontini del cazzo, di quelli che probabilmente scrive di tanto in tanto quando non ha proprio niente di meglio da fare.
Raccontino forse un po' troppo lungo, sicuramente noioso.
Forse però premonitore. Ora, non per fare il fenomeno, ma pochi giorni dopo aver scritto che "(la terra) Per questo si sta stancando. E si sta piano piano ammalando. E tenta di farcelo capire; con i terremoti, con le alluvioni come quella di ieri, con i vulcani che si riattivano. L’uomo le sta facendo male: sta sciogliendo i suoi ghiacci, sta infangando la sua acqua pulita, sta disboscando intere foreste, solo per i soldi. Per il potere. E la natura risponde finchè può con queste catastrofi, come quella di ieri. Ma se continua così, non avrà neanche più la forza per rispondere, e lì si che la vedo brutta. " c'è stato il problema del vulcano islandese che con la sua simpatica nube fermò per almeno due giorni i voli di mezzo mondo. Ve lo ricordate? Si? Bene.
Dieci giorni dopo è arrivata (in gran sordina) la notizia dell'esplosione di una piattaforma petrolifera in Louisiana. Anche se se ne sta parlando un po' seriamente solo da poco, solo perché non si può negare l'evidenza, col nome di "marea nera". Un'altra volta l'essere umano bastardo, ha infangato - questa volta irrimediabilmente- l'acqua pulita di madre natura solo per soldi e per potere.
E questa volta non si può più fare niente per tornare indietro. No, per quante se ne dicano, esperimenti vari, ingegneri, scienziati, dotti dottori, sono tutte balle. Stavolta l'hanno fatta grossa. Non si tornerà più come prima e non si può sistemare. Mi dispiace per Obama.
Ma cos'è successo? Niente...
Semplicemente c'era una piattaforma petrolifera molto succosa dal punto di vista economico nel Golfo del Messico, e trivellando un pozzo molto profondo sott'acqua per ricavarne altrettanto succoso petrolio, c'è stato un piccolo problemino...
È scoppiato un incendio, che ha innescato successivamente l'esplosione della piattaforma petrolifera. Fosse stato solo quello sarebbe andata in fumo solamente la piattaforma, successivamente affondata.
Purtroppo questo ha provocato ben 11 morti (oltre ai feriti) e dal pozzo petrolifero sul fondale marino si stanno tutt'ora riversando in acqua circa 800.000 litri di greggio al giorno. Ottocentomila.
Ma non è stato un incidente. È questo che fa incazzare! Si sapeva che poteva succedere! Ma prima di tutto fa incazzare come si è arrivati a tutto questo: l'agenzia che regola le trivellazioni negli USA, ha sempre accantonato gli scienziati che denunciavano un possibile pericolo causato dalle trivellazioni, in modo da far approvare rapidamente le trivellazioni stesse, e quindi avere maggiore guadagno; "funzionari del Minerals Management Service (Mms), che ricevono incentivi se rispettano le scadenze federali per concedere licenze, spesso hanno alterato documenti e aggirato requisiti legali previsti per evitare che le trivellazioni potessero causare pericoli all'ambiente marino. Tutto questo ha drammaticamente indebolito i controlli scientifici sulle trivellazioni off-shore che sono stati imposti da leggi chiave come il Marine Mammal Protection Act e il National Environmental Policy Act. " E quando altri scienziati di altre agenzie federali hanno tentato di sollevare il problema, sono sempre stati messi a tacere.
Inoltre, i tecnici della British Petroleum, BP (che aveva in affitto la piattaforma) "hanno ignorato tre segnali premonitori che avvertivano dell'imminenza di un pericolo nelle ore immediatemente precedenti l'esplosione della piattaforma Deepwater Horizon".
Ora resta solo l'operazione "Top kill", di dubbia riuscita, dato che si sta eseguendo a 1500 metri di profondità, che le pressioni sono grandi e che non era mai stata tentata prima a questa profondità.
Ma ormai il disastro è stato fatto, se aggiungiamo che al petrolio che tutt'ora fuoriesce, vengono aggiunti solventi chimici per tentare di farlo sciogliere il più possibile. Il danno alla popolazione umana delle zone colpite, della flora e della fauna, è e sarà in futuro devastante e irreparabile. Questa è una di quelle stoccate da noi inflitte che al nostro pianeta fa male. Molto male.
Quello che schifa e che indigna, è che tutto questo è avvenuto solamente perché si è scelto di guadagnare qualche dollaro in più piuttosto che preservare la nostra fonte di vita, ovvero madre terra. Ma, come scritto nel raccontino sopracitato, la natura ha le sue leggi, e prima o poi la farà pagare a tutti quelli che non l'hanno rispettata e/o continuano a non rispettarla.
Ma questa - seppur la più grave e irrimediabile in assoluto - non è l'unica marea nera che si può vedere intorno a noi.. E no, non mi riferisco alle maree nere di Lambro e Po (che sono scandalose e da monitorare pure quelle), parlo di maree nere metaforiche. Sociale, in primis, con un'ignoranza e una strafottenza sempre più dilagante, a cui si va ad aggiungere una pesante crisi economica, a cui si aggiungono sempre più disoccupati e piccole e medie imprese che falliscono. Marea nera politica, dove si tagliano i programmi di cultura e informazione, dove non si parla di quello che ha detto Elio Germano trionfante a Cannes, dove l'italiano medio prende come modello l'essere umano politico potente che distrugge altri esseri umani per soldi e per potere; e questa è la marea nera più umiliante e devastante che ci possa essere, e sommata alle altre, ci sta scatenando contro un potente tsunami di merda...
E se continua così... l'ombrello serve a poco...
Quest'ultima immagine, mi sembra abbastanza emblematica e preoccupante...
2 commenti:
Mi fa piacere anche un semplice "Ciao", sapere che siete passati di qua, che avete respirato un po' l'aria di queste montagne!
Ma potete scrivere quello che volete, come volete! Io non cancellerò mai un commento*, perchè il blog vive e cresce proprio coi commenti! E perchè mi piace chi partecipa, chi pensa, chi scrive! Come canta Gaber
"Libertà è partecipazione"
Grazie a tutti voi cari Visitors liberi!
*(a parte insulti gratuiti, bestemmioni, anonimi che spammano o fanno altre burle, e qualsiasi altra cosa ritenga vada oltre la minima decenza...) :)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Che te devo dì? Hai assolutamente ragione. Ma come si fa a convincere tutto il resto del mondo che tutto questo è sbagliato? Probabilmente fino a che non avremo la merda fino al collo non capiremo la lezione..
RispondiEliminaLa soluzione c'è per sarvà ir pianeta, l'òmo si dovrebbe levà di 'ulo! La Terra un ce la fa' a aspettà che noi s'arrivi a una presa di 'oscienza o ci si decida a fa' una rivoluzione! Procrastina di 'ui, adagiati di 'ua, in fondo in fondo pare ci garbi questa situazione quindi uni'a soluzione per rimedià ai danni che si son fatti e si 'ontinuano a fa': estinzione (la nostra).
RispondiEliminaMi son svegliato un pò storto (e ho trovato l'invasor)
Ma.